sabato 28 marzo 2009

E' Pier Giorgio Oliveti il nuovo Presidente dell'ANPI di Orvieto

Il 28 Marzo si è tenuta l'assemblea annuale dell'ANPI di Orvieto con all'ordine del giorno la discussione del documento per la conferenza nazionale di organizzazione di Giugno, il programma di attività e per l'elezione del Presidente della Sezione di Orvieto.
Hanno partecipato all'incontro il Sindaco di Orvieto Stefano Mocio e la Vice Presidente della Provincia di Terni Loriana Stella.
Il dibattito si è incentrato sulla situazione politica generale caratterizzata dai continui attacchi alla Costituzuione e dall'emergere nel Paese di spinte razziste e xenofobe.
In Particolare i presenti hanno denunciato la gravità della proposta avanzata dalla destra di equiparare i Repubblichini di Salo ai Combattenti della Resistenza.
La Sezione ANPI di Orvieto, ha definito un programma di attività che la vedrà impegnata: nella partecipazione e preparazione delle commemorazioni antifasciste, in attività di ricerca e di comunicazione per il recupero della memoria storica locale e nel contatto con le altre associazioni e le scuole del territorio.
Al termine della riunione è stato eletto unanimemente il Dott. Pier Giorgio Oliveti che sarà alla guida dell'Associazione per l'anno in corso.

venerdì 27 marzo 2009

ANPI ORVIETO, assemblea annuale il 28 Marzo



Il 28 Marzo si terrà ad Orvieto presso il Palazzo del Gusto a partire dalle ore 17 l'assemblea annuale dell'ANPI.

La riunione si svolge in preparazione della conferenza nazionale di organizzazione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia che si farà a giugno.

Tra i vari argomenti trattati la campagna contro l'equiparazione dei repubblichini agli altri combattenti.

Al termine dell'assemblea verrà eletto il presidente che guiderà l'associazione per il 2009.

Orvieto : Il Comitato Antifascista ricorda l'Eccidio di Camorena

Comitato Cittadino Antifascista, Giovani Sinistra Orvietana

29 MARZO 1944 - 29 MARZO 2009
DALLA REPRESSIONE FASCISTA, ALLA REPRESSIONE "DEMOCRATICA"
L'anniversario dell'eccidio di Camorena quest'anno, nell'ambito delle sue celebrazioni, assume un valore aggiunto, e chiama in causa il senso di responsabilità di ognuno di noi.

Ricordare oggi Camorena significa ripercorrere e rivendicare un percorso fatto di lotte e di conquiste irrinunciabili. Significa ricordare il sacrificio di chi ha fatto dell'antifascismo la propria ragione di vita e dato le basi affinché da esso potesse sorgere la Costituzione Repubblicana, mai come oggi sottoposta ad una serie continua di attacchi incrociati, dalla tutela della libertà individuale e dell'autodeterminazione, alla tutela della salute, alla parità di diritti di fronte alla legge, alla libertà di espressione...

Chi è morto per difendere tali principi non sarebbe certo contento di vedere come essi vengano calpestati da coloro i quali, invece, avrebbero il compito di tutelarli e promuoverli.

La crisi economica che sta travolgendo pezzo per pezzo un sistema fatto di fittizio benessere, annebbia mente e coscienze, facendo passare sotto silenzio una serie di norme, proposte di legge, decreti, che in un paese democratico dovrebbero quanto meno far rabbrividire.

Come sono riusciti ad ottenere tutto ciò? L'ausilio dei mezzi di informazione è stato da questo punto di vista fondamentale. Lo schema seguito risponde a semplici logiche comunicative: sviare l'attenzione dai problemi reali, dalla crisi economica che minaccia milioni di lavoratori e individuare uno o diversi capri espiatori, al fine di dare alla gente una sorta di "valvola di sfogo".

Le politiche sulla sicurezza rappresentano l'esempio perfetto in questo perverso meccanismo: prima si individua il nemico, interno, poi lo si demonizza usando la propaganda, da qui il passo verso una pubblica richiesta di un deciso intervento governativo è piuttosto breve. Ad oggi le ronde cittadine esistono ed operano in varie regioni del paese, i linciaggi ad opera di italiani nei confronti di stranieri dopo l'ennesimo stupro (ampiamente pompato dalla scatola televisiva) sono anch'essi realtà, e presto (qualora dovesse passare il disegno di legge 733) scatterà il divieto per un immigrato irregolare di accedere alle dovute cure mediche, di sposarsi, o di riconoscere un figlio; si concretizzerà infine un’altra aberrazione come il permesso di soggiorno a punti (un po' come la patente) e l'ammenda dai 5.000 ai 10.000 euro per ingresso e soggiorno irregolare, sarà punito chi favorisce l'immigrazione clandestina, ma (tipica contraddizione italiana) non chi sfrutta i lavoratori "clandestini". Si colpiscono rom e stranieri, i senza tutela, si colpisce chi non ha la possibilità di opporsi, ma si colpisce anche il libero cittadino nel suo inalienabile diritto al dissenso reintroducendo tra l’altro, all’interno di un pacchetto di norme restrittive, anche il reato di "oltraggio a pubblico ufficiale".

Ennesima beffa per una società civile figlia della Resistenza, è infine il trovarsi di fronte alla proposta di legge n.1360, con cui si vorrebbe l'equiparazione tra partigiani e repubblichini, come se non bastasse già lo sdoganamento di movimenti neofascisti che ormai impunemente continuano ad aprire sedi, a rivendicare apertamente la loro adesione alle ideologie nazi-fasciste, e a sfogare periodicamente la loro idiozia attraverso raid puntivi contro immigrati, omosessuali, e giovani studenti.

Neanche la tranquilla città di Orvieto è immune da tutto ciò, come testimoniano i numerosi attacchi della medesima matrice di cui è stato fatto oggetto lo stesso Centro di Documentazione Popolare, che tra le altre cose ospita anche la sede del Comitato Cittadino Antifascista.

Per questo ha ancora senso, oggi più che mai, tornare a Camorena
, in tanti e con uno spirito e una coscienza diversi. Riappropriamoci di una ricorrenza popolare che, seppur tragicamente, ci ricorda le radici della comunità orvietana tutta, e che altri (non certo noi) hanno trasformato nel tempo in un picchetto militare.e.

Per dire No ad una deriva antidemocratica, No a politiche repressive e a logiche di controllo, No alla negazione della storia, No alla lenta cancellazione della libertà e dei diritti conquistati con il sangue di tanti, uomini, donne e bambini innocenti.

Il paese in cui oggi viviamo è quello che, dopo aver bollato l'antifascismo come inutile dietrologia, si sta dissolvendo nel mare del revisionismo e in un progressivo depauperamento dei valori Costituzionali.
...E' davvero questo il paese che vogliamo?

sabato 21 marzo 2009

A Todi bella Manifestazione Antifascista






Molti cittadini hanno accolto questa mattina l'appello a manifestare lanciato dall'ANPI e si sono ritrovati a Todi nonostante la mattinata gelida ed il nevischio.
per ricordare l'eccidio delle Fosse Ardeatine
e per protestare contro la proposta di intitolare una via a Giorgio Almirante.
Presenti delegazioni dell'Associazionie Partigiani da tutta l'Umbria ( Marsciano, Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto, Massa Martana) guidate dal coordinatore di Perugia Giovanni Simoncelli e dal vice presidente della sezione ternana Valentino Filippetti. Ovviamente molti di Todi tra cui Graziano Marini.
Folta anche la presenza istituzionale con i sindaci di Montecastello di Vibio Roberto Cerquaglia e di Fratta Todina Stefano Mencacci, il vice sindaco di Colazzone Riccardo Felicini e l'assessore di Todi Mario Ciani.
Proprio Ciani ha portato il saluto dell'amministrazione comunale di Todi pima che prendesse la parola Giampaolo Loreti, un vecchio partigiano di Spoleto che ha ricordato il valore della lotta partigiana e la necessità di difendere la Costitizione e le Istituzioni Repubblicane.
Significativa la presenza di molt giovani nonostante la temperatura glaciale e la neve.

martedì 17 marzo 2009

21 Marzo - GIORNATA DI RESISTENZA ANTIFASCISTA - TODI




L'ANPI di Todi organizza
una GIORNATA DI RESISTENZA ANTIFASCISTA

SABATO 21 MARZO – PORTICI COMUNALI - d
ORE 10
PRESIDIO E TESSERAMENTO A.N.P.I.
ORE 11.30 - COMEMORAZIONE DELL’ ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE.

Sarà anche l'occasione per far sentire la nostra voce contro chi vuole intitolare una via ad Almirante