lunedì 17 novembre 2008

I Ragazzi del'A.N.P.I.




da sito http://fgiuffrida.blogspot.com/ diFilippo Giuffrida


La pasta si sta raffreddando, ma non importa.
Sto ascoltando Lucifero, Partigiano combattente, raccontare della sua emozione al mausoleo di Stalingrado. Alla mia destra due insegnanti siciliani mi parlano dei loro allievi e dell'impegno nelle scuole per parlare di Resistenze (plurale) ed Antifascismo. Dall'altra parte del tavolo un arzillo ottantepassaenne accetta un po' di vino rosso, "ma solo qualche bicchiere, perchè voglio intervenire oggi pomeriggio". E' di Messina - o di Trapani? chissà... - e ha fatto il Partigiano a Cuneo - o era in Val d'Ossola? Loro sono lucidissimi, io comincio, ed è solo il primo giorno di Consiglio Nazionale dell'ANPI, ad essere sopraffatto dalle emozioni e dal contenuto degli interventi.
E' incredibile come un processo cominciato solo qualche anno fa, nell'incontro di Reggio Emilia con i Giovani, abbia oggi portato l'ANPI a questo livello d'interazione tra Partigiani combattenti ed Antifascisti, quelli che - per ragioni anagrafiche - non hanno partecipato alla lotta di Liberazione. Ci sono tanti, tanti "ragazzi". E' vero che si è "Giovani dell'ANPI" anche a 70 anni, ma qui a Cervia i ventenni, trentenni e - perchénno - anche i quarantenni sono davvero molti. Loro, "i Vecchi", come dice una ragazza dal palco subito correggendosi in "gli Anziani", tra gli applausi ed i sorrisi, corrono. Noi, i Giovani, arranchiamo.
E' un susseguirsi d'interventi che testimoniano essenzialmente tre stati d'animo. In primo luogo la voglia di fare, di agire più che reagire. Se dovessi leggere in filigrana, cercando per forza la critica velata, potrei forse trovare il rimprovero di non essere abbastanza "pronti". In un sistema di just in time molti vorrebbero essere più sul territorio. Si parla della situazione della provincia e della città di Lucca, dei manifesti sui muri di Roma e della manifestazione antifascista di Colonia. Ma anche - locuzione interiettiva che pare di moda - dei rapporti con gli studenti , con i Centri Sociali.
Il secondo sentimento condiviso è quello sul ruolo dell'ANPI. Come se ancora fosse necessario, in molti ricordiamo che l'Associazione Partigiani d'Italia non è un partito, come sottolinea anche la relazione della presidenza, ma è il collante, il catalizzatore di tutti quei Democratici, quegli Antifascisti di Sinistra, Centrosinistra e Centro che si riconoscono in valori comuni, e che possono agire mettendo da parte le identità politiche personali all'interno di un quadro più ampio e meglio definito.
Il terzo soggetto che ha occupato molti interventi è quello della festa. La Prima Festa nazionale dell'ANPI, del giugno scorso, è una sorta di spartiacque. Se prima avevamo avuto l'impressione che i "Giovani" contassero e partecipassero, oggi ne abbiamo la certezza. Si parla molto della seconda festa. Del quando, del dove, del come. E' un turbinio di conciliaboli, di riunioni estemporanee attorno ad un caffé o con la scusa della pausa sigaretta. Si riparla d'Europa, di rapporti con le altre organizzazioni antifasciste, di organizzazione. E' un coacervo di proposte che s'intrecciano con ragionamenti manageriali, sui costi, le locations, le relazioni istituzionali. Qualcuno parte per cercare una chitarra e torna con un bicchiere di cognac. Non suona, ma dopo 17 ore di concentrazione aiuta comunque...
La storia ufficiale narra poi dell'omaggio all'indimenticabile Comandante Bulow, dei molti Ordini del Giorno discussi e votati, anche con momenti di serrato confronto dialettico. Del Documento finale e delle Commissioni e gruppi di lavoro. Ma il Consiglio Nazionale di Cervia è stato anche, se non soprattutto, un entusiasmante momento di scambio d'esperienze, di dialoghi intergenerazionali, di rapporti umani.

Lascio Cervia alle 15.00 di domenica per arrivare a casa alle 23.45 (grazie Alitalia...) Sono stanco, non ho cenato (rigrazie...) e lo stomaco - capiente - borbotta un po'. Ma è tanta la soddisfazione, la voglia di prendere sulle ginocchia mia figlia - Staffettina, come ormai tutti la chiamano all'ANPI - e raccontarle che i Buoni continuano a combattere contro i Cattivi, che la guerra è perfortuna finita ma la guardia non si allenta.
La Resistenza continua, Grazie Ragazzi!

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