venerdì 29 febbraio 2008

TIPPOLOTTI riceve l'ANPI UMBRIA

Il Presidente del Consiglio Regionale dell'Umbria, Tippolotti, ha ricevuto una delegazione dell'Associazione Nazionale Partigiani guidata dall'avv. Francesco Innamorati con Alvaro Valsenti, Giovanni Simoncelli, Fulvio Pellegrini e Valentino Filippetti.
Francesco Innamorati ha illustrato le proposte per la nascita di un Museo Regionale della Resistenza che l'ANPI UMBRIA vorrebbe diffuso sul territorio, realizzato evitando sovrapposizioni e doppioni e valorizzando l'esperienza e le grandi competenze dell'ISUC.
Successivamente sono state presentate le proposte per il 60° anniversario della costituzione repubblicana. L'ANPI ha già realizzato incontri e definito iniziative comuni con l'ANCI Regionale, la Provincia di Perugia ed i Comuni di Perugia e Terni. Il Presidente Tippolotti ha illustrato le iniziative istituzionali già definite ed ha assicurato la disponibilità di presentare all'ufficio di presidenza le proposte dell'assoiciazione.

mercoledì 13 febbraio 2008

Riunione del 14/11/2007 ANPI


Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO PROVINCIALE di PERUGIA
Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA - Tel. 0755729472 – cell. 3391312122

Riunione del 14/11/2007
L’obiettivo di aprire le iscrizioni a tutti i cittadini che si dichiarino antifascisti, secondo le indicazioni dell’ultimo congresso, ha portato nella nostra provincia ad un ragguardevole risultato ed abbiamo raggiunto il numero di 322 associati. Nei prossimi anni, forse, non si ripeterà una simile massiccia adesione, ma con una base sociale così numerosa, possiamo mostrarci più presenti nelle Istituzioni e più operativi verso la cittadinanza; ora siamo nella condizione di pensare e costruire dei progetti che avvalorino i principi della Costituzione, che ripropongano gli ideali storici e civili della Resistenza, e che, infine, sostengano anche il nostro sodalizio locale.
Per l’accettazione dei nuovi tesserati è stato applicato il dettato previsto dall’articolo 19 dello statuto, anzi è stato riportato direttamente sulla domanda, in modo che sia firmata espressamente la dichiarazione di antifascista. La richiesta di adesione è indirizzata al Presidente provinciale, poiché dallo statuto è previsto che l’appartenenza all’ANPI avvenga nei Comitati Provinciali, in quanto questi sono garanti della presenza dell’Associazione sul territorio. Infatti, la Direzione Nazionale e il Congresso costruiscono l’organizzazione e definiscono la linea politica insieme ai Comitati Provinciali e non con le sezioni. Comunque la delega di adesione può essere accettata anche dai responsabili di sezione, ma il Comitato Provinciale richiama espressamente che ai nuovi iscritti sia tassativamente sottoposta la dichiarazione di antifascismo. La delega di adesione, con firma, foto, codice fiscale, come previsto dalla legge sull’associazionismo, deve essere prodotta in due copie:
una depositata presso la sezione di appartenenza, perché resti come traccia, nel trascorrere degli anni, delle persone che si impegnano o che si sono impegnate, e perché, contenendo molti dati anagrafici, permette una loro più approfondita conoscenza;
una inviata al Comitato Provinciale, che è il custode territoriale dell’ANPI, che costituirà l’archivio degli iscritti. Da questo si potrà trarre una mappa storica del tesseramento, per osservare le aree di penetrazione, per conoscere l’andamento anagrafico della popolazione che si avvicina a noi, per avere uno strumento di operatività organizzativa.
Le attività più significative che abbiamo svolto:
sono state presenziate tutte le manifestazioni istituzionali del 25 aprile, 2 giugno, 20 giugno, 2 novembre e di Marzabotto;
nel mese di gennaio, in occasione del giorno della memoria, abbiamo partecipato presso la CGIL regionale, via del Macello, 2, ad un bando-concorso, che il sindacato da alcuni anni istituisce sul tema dello sterminio ebraico da parte dei nazisti;
nel mese di giugno, abbiamo portato la nostra presenza e il nostro ricordo alla cerimonia di intitolazione della sede sindacale di San Mariano di Corciano che la CGIL provinciale ha voluto alla memoria di Settimio Gambuli;
presso il ristorane “Un Punto Macrobiotico” di Perugia, (che ha portato quindici iscritti), per celebrare la ricorrenza del XX giugno, sono state attivate due conferenze sulla lotta antifascista nei ricordi dei relatori, Bonfigli Mario, Montacci Paolino, Alloisio Mirella e Innamorati Francesco;
con le stesse finalità e metodologia siamo andati a due conferenze organizzate nei ristoranti macrobiotici di Pesaro e Cesena, dove con i presidenti dei rispettivi comitati provinciali sono state tenute due conferenze sulla resistenza;
il circolo culturale “Eden Incontro – Macadam” ( che ha portato 23 iscritti) ha realizzato e ha presentato al pubblico, nella sala della Vaccara al Palazzo dei Priori a Perugia, un documento video-intervista, su “La memoria e la resistenza al nazifascismo a Perugia”;
con il Comitato Provinciale di Terni e una delegazione serba, abbiamo depositato una corona di alloro sulla lapide che ricorda la fucilazione di partigiani slavi a Forca di Cerro a Spoleto;
considerato che siamo associazione fondatrice della Tavola della Pace, abbiamo partecipato alla marcia del 7 ottobre Perugia/Assisi per i diritti e la pace, e insieme ai delegati della direzione abbiamo portato fino alla rocca assisana il medagliere nazionale;
per dare più importanza e più forza alla nostra organizzazione, con il Comitato Provinciale di Terni, abbiamo costituito il Comitato Regionale.
Le proposte operative per il prossimo anno:
Secondo quanto detto in precedenza, occorre andare a costruire le sezioni nei luoghi che già hanno un gruppo di iscritti, quindi Spello, lago Trasimeno, Gubbio/Scheggia, Perugia.
Occorre recuperare tutte le deleghe sottoscritte quest’anno e raccomandare che la richiesta di nuova iscrizione passi sempre attraverso la delega scritta, prestampata dal Comitato Provinciale, al quale deve ritornare.
Tutte le sezioni devono inviare al Comitato Provinciale l’elenco dei tesserati, completo dei dati anagrafici e indirizzo e non solo il controvalore delle tessere.
Entro il mese di marzo 2008 tutte le sezioni devono celebrare il congresso, nominando l’organismo dirigente ed indicando il rappresentante al Comitato Provinciale.
Ogni sezione deve garantire la propria presenza nelle cerimonie pubbliche ufficiali.
Tutte le sezioni devono dotarsi della bandiera italiana con il logo o la scritta ANPI, come previsto dall’ultimo articolo dello statuto.
Tutte le sezioni devono tenere il registro dei verbali delle riunioni, degli iscritti e del bilancio di prima nota economica. Tali registri saranno consegnati dal Comitato Provinciale.
Tutte le sezioni devono sottoscrivere un abbonamento alla nostra rivista ufficiale “PATRIA Indipendente”. Anche i singoli iscritti possono abbonarsi. Il costo è di € 21,00. Tutti gli abbonamenti devono essere cumulativi e ordinati dal Comitato Provinciale.
Non vi è diretta corrispondenza fra la costituzione di una sezione ed il possesso di una sede della stessa.
Sarebbe opportuno costruire, per dare più significato alle nostre manifestazioni ufficiali, un medagliere regionale, ove figurino tutte le decorazioni attribuite nel territorio umbro.
Bisogna rivalutare e mantenere sempre decorato il monumento regionale alla Resistenza di Pietralunga.
E’ necessario prevedere una riunione generale provinciale di tutti gli iscritti, meglio in concomitanza del convivio annuale che si attua in ricordo del “Territorio libero di Pietralunga”.
Sarebbe necessario prevedere una manifestazione regionale di tutti gli iscritti, una volta all’anno a rotazione, sui cippi e sui luoghi ove sono avvenuti i fatti della Resistenza..
Occorre accelerare le pratiche per la costruzione del monumento a Primo Ciabatti a Cagli.
Insieme all’A.N.P.P.I.A. e alla Comunità Ebraica, bisognerebbe apporre una lapide della persecuzione nazista a Piazza Piccinino di Perugia: il Comune è già stato informato.
L’amministrazione di destra del comune di Monteleone di Spoleto ha tolto dalla facciata del palazzo municipale la lapide apposta dopo la Liberazione, che fu voluta dall’allora Consiglio Comunale a monito civile, in ricordo dei fucilati dai tedeschi: dobbiamo accogliere il sollecito che ci è stato richiesto dalle famiglie dei martiri e dai due partigiani ancora viventi e fare pressione perché ritorni tutto com’era. Innanzi tutto interessare i consiglieri comunali di opposizione, i sindacati e le organizzazioni sociali di sinistra.
Il presidente invita a prendere contatto con tutti i Sindaci della provincia, affinché inviino informazioni sui fatti e sui luoghi della Resistenza nel loro Comune (che cosa è successo e dove). Inoltre, sarebbe opportuno che le iscrizioni marmoree a ricordo siano scolpite sia in italiano che in tedesco. In modo particolare, sarebbe necessario interessare di queste ricerche sui fatti del loro territorio anche le scuole, affinché vengano prodotti dei lavori coinvolgenti e fondamentali sugli avvenimenti storici.
Gli iscritti Petrigliano Maria Teresa e Morozzi David hanno proposto di costruire un Museo della Resistenza Umbra, allegato a questo documento, che il Comitato Provinciale approva e si impegna a sostenere.
La sottoscrizione della tessera per l’anno 2008 resta fissata a € 10,00.
Il Presidente
Perugia, 14 novembre 2007 dott. Mario Bonfigli

lunedì 11 febbraio 2008

Relazione del Presidente - A.N.P.I. Consiglio Nazionale - Riccione, 17-18 marzo 2007


A.N.P.I. Consiglio Nazionale - Riccione, 17-18 marzo 2007
Relazione del Presidente
TINO CASALI
(approvata dal Consiglio Nazionale)

1 - L’ANPI nell’attuale situazione politica
Questa relazione che presento a nome del Comitato Nazionale e in collaborazione con il Vice presidente Vicario Raimondo Ricci pone tematiche e questioni che investono la nostra Associazione nell’attuale situazione politica.
Ritengo che il primo punto al quale deve essere dedicata l’attenzione del Consiglio Nazionale è quello relativo alla situazione politica che il nostro Paese sta attraversando. Si tratta di una situazione che desta grandi preoccupazioni in tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia e il progresso del sistema democratico vigente nella nostra comunità nazionale: una preoccupazione che largamente coinvolge la nostra associazione, la quale ha storicamente contribuito, con l’impegno e il sacrificio dei sui militanti, alla conquista della libertà per l’Italia e all’instaurazione del nostro sistema democratico. Non a caso la Presidenza dell’Associazione ha voluto che la parola d’ordine in nome della quale è stato convocato e si svolgerà questo consiglio nazionale reciti "Nei valori della Resistenza le radici e il futuro della democrazia" (quindi della democrazia nel nostro Paese e in Europa).
L’analisi della crisi politica che l’Italia attraversa non dovrà naturalmente estendersi alle singole attività e iniziative assunte dall’attuale governo, perché ciò non rientra nei compiti e nelle finalità di una associazione come la nostra, alla quale non spetta elaborare singole proposte politiche, come spetterebbe invece ad un partito, ma spetta tuttavia il compito, fortemente politico, di intervenire su singole questioni generali ai fini della salvaguardia e della affermazione dei principi fondamentali e delle condizioni che sono in grado di garantire l’effettività democratica del nostro sistema.
In questo quadro l’ANPI ha salutato con fiducia e speranza la vittoria elettorale del centro-sinistra nelle recenti elezioni politiche, la nascita del governo Prodi, con particolare riferimento al recupero della credibilità internazionale del nostro Paese e con il rilancio di una effettiva politica di pace e la collocazione al vertice delle principali istituzioni dello Stato di personalità spesso emblematiche e comunque democraticamente affidabili. Tutto ciò ha rappresentato una svolta positiva rispetto alla precedente esperienza di governo che sotto molteplici profili, dalla gestione economico-finanziaria, al prestigio internazionale dell’Italia, alla scelta di anteporre la tutela degli interessi specifici dei propri leader o di gruppi particolari rispetto agli interessi generali del Paese, al conflitto di interessi e a quello permanente con la magistratura, ha rappresentato invece una fase negativa della nostra vita associata. Si tratta di un giudizio che l’ANPI ha già avuto occasione di esprimere in varie occasioni e che va qui ribadito. Non può tuttavia
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essere taciuta la necessità, per la nostra associazione, di esprimersi criticamente verso la scarsa coesione, le divergenti valutazioni su singoli problemi, i contrasti e persino i conflitti che si sono manifestati nell’ambito della coalizione di centro-sinistra, comportamenti che hanno condotto alla recente crisi di governo che soltanto con la capacità e la lungimiranza del capo dello stato nel governarla ha potuto essere superata evitando derive pericolosamente negative.
La situazione non è tuttavia rassicurante: i partiti politici, anche del centro-sinistra, sono chiusi in se stessi e hanno scarsi rapporti con la società civile, le forze reali e le aspettative del Paese, con ciò largamente eludendo il dettato dell’art. 49 della Costituzione il cui testo recita: «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale».
A fronte di questa situazione va richiamata la grande esperienza che fu l’unità di forze politiche diverse accomunate dall’obiettivo di sconfiggere il totalitarismo nazista e fascista ed il vissuto della nostra associazione che nei momenti cruciali della lotta per la libertà e la democrazia che ha profondamente trasformato il nostro Paese, hanno visto forze politiche e culture diverse, dai liberali ai comunisti, dai laici ai cattolici, operare con forte spirito unitario e congiuntamente conseguire grandi e positivi obiettivi politici. Non intendiamo con ciò omologare il periodo storico che attualmente il nostro Paese sta attraversando con quello in cui si è svolto il movimento di liberazione nazionale dal fascismo e dal nazismo, e tuttavia riteniamo che la natura e gravità della crisi contemporanea suggerisca l’opportunità di un forte riferimento agli storici modelli di comportamento che ci hanno dato la Repubblica e la Costituzione.
2 - L’ANPI e la "strategia della memoria" nel passaggio generazionale in corso.
Il secondo punto di questa relazione concerne l’impegno dell’ANPI, nel senso della valorizzazione e trasmissione della memoria della Resistenza: in una parola, la "strategia della memoria". Questa strategia ha subito nel tempo varie modificazioni così nelle forme come negli obbiettivi che si è proposta. Si tratta di modificazioni suggerite sostanzialmente da due fattori: il primo è relativo alla modifica della distanza temporale fra il momento in cui l’ANPI assume le sue iniziative di memoria e il periodo al quale la memoria stessa si riferisce, in quanto è stato chiaramente diverso il taglio della rievocazione nell’immediato dopoguerra rispetto a quello che si rende necessario dopo oltre mezzo secolo da quella esperienza; il secondo fattore è rappresentato dalla necessità di far fronte nel modo più adeguato al così detto revisionismo storico, vale a dire a quella manipolazione politica della esperienza resistenziale che tende a cancellarne o comunque sminuirne il valore e che negli ultimi tempi è particolarmente diretta alla omologazione, sul piano storico e persino sul piano etico, dei due opposti comportamenti di chi ha combattuto per la libertà d’Italia contro il
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fascismo e il nazismo e di chi, invece, si è schierato a favore di quei totalitarismi.
Prendendo in considerazione la realtà più vicina ai giorni nostri, va ricordato e richiamato che il tema della memoria è stato affrontato in modo ampio particolarmente nel corso del 13° Congresso Nazionale di Padova/Abano Terme ed è stato comunque ripreso nel 14° congresso di Chianciano. Nel momento in cui i ventenni che sessant’anni or sono furono protagonisti della Resistenza hanno varcato la soglia degli ottant’anni, era logico, e ancor più è logico oggi, che la memoria di quell’antico e drammatico periodo assumesse un taglio sempre più "storico", vale a dire fondato sulla oggettiva ricostruzione di fatti, avvenimenti, motivazioni, temperie politiche. Si è passati, in sostanza, dai ricordi personali alla vera e propria storiografia. Ciò è avvenuto, e tuttora avviene come già accennato, in una fase di revisionismo politico a tutto campo che rende necessario uno straordinario impegno dell’Associazione per impedire che venga stravolto il senso vero e profondo di una delle pagine fondamentali della storia d’Italia.
Questa battaglia è in larga misura affidata alle istituzioni democratiche del nostro Paese, che peraltro devono essere sollecitate, impegnate, informate dalle associazioni della Resistenza. A questo compito, a questa missione, l’ANPI non è mai venuta meno, e sono ben visibili i risultati positivi scaturiti dal dialogo e dalla sinergia tra istituzioni democratiche e associazioni resistenziali. Si pensi in proposito alla valorizzazione della Resistenza e del suo ruolo di liberazione umana politica e sociale praticata sotto la giuda di Presidenti della nostra Repubblica come Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi; si pensi alle migliaia e migliaia di manifestazioni che in tutta Italia, da nord e sud, hanno avuto luogo con la partecipazione attiva degli esponenti delle istituzioni locali, delle nostre associazioni, e di grandi masse di cittadini, uomini e donne, anziani e giovani, militanti dell’antifascismo; si pensi alla reiterazione dei solenni appuntamenti per il 25 Aprile a Milano, da sempre ritenuta la capitale della Resistenza nel Nord Italia. Si tratta di un’imponente realtà di mobilitazione intorno ad alti valori etici e civili in cui sono riconoscibili le forze migliori del nostro popolo. A tutto ciò occorre saper dare continuità nell’epoca di un decisivo cambio generazionale nell’interesse di un futuro democratico della nostra comunità nazionale e quindi, anzitutto, delle più giovani generazioni. L’ANPI è chiamata a svolgere in questa direzione una funzione di importanza storica. Occorre che i giovani ai quali abbiamo aperto le porte dell’Associazione e che oggi militano numerosi nelle nostre file si approprino di una conoscenza piena, reale e sincera, della nostra storia e sempre più partecipino a farne vivere i valori nel presente e nella prospettiva vitale del nostro popolo. È questo il progetto in funzione del quale l’ANPI dovrà sempre più mobilitarsi, anche con l’ausilio delle modifiche statutarie che sono state introdotte nell’ultimo nostro Congresso proprio per questa grande finalità ideale.
Il grande impegno così delineato rappresenta una nuova sfida per la quale l’ANPI deve adeguatamente attrezzarsi. Una sfida che, non ne dubito, saremo capaci di affrontare forti della tradizione di tante battaglie condotte nel dopoguerra, per la libertà, la democrazia, la pace, la
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solidarietà e il progresso contro le tentazioni populistiche e totalitarie non ancora completamente sconfitte, che più volte hanno inteso riportare il nostro Paese verso un oscuro passato che purtroppo abbiamo ben conosciuto.
3 - L’ANPI e i suoi compiti immediati. Un nuovo grande 25 Aprile
Compito essenziale di questo Consiglio Nazionale, che ovviamente costituisce un momento di consultazione ampia e corale dell’intera struttura organizzativa della nostra associazione, è quello di individuare nel concreto e particolarmente in relazione ai compiti più immediati che ci competono, tenendo conto delle indicazioni generali del nostro 14° Congresso Nazionale, delle successive riunioni del Comitato Nazionale (in particolare quella di Sesto San Giovanni), nonché dei ripetuti incontri fra i componenti del Comitato di Presidenza e della Segreteria nazionali dell’associazione, i temi più qualificanti intorno ai quali deve svolgersi, nel presente e nell’immediato futuro, il prioritario impegno associativo. Compito del Consiglio Nazionale è anche quello di individuare i modi e le forme organizzative attraverso le quali quelle priorità devono essere affrontate.
Viene in primo luogo in considerazione, per le ragioni che sono già state evidenziate nel primo punto di questa relazione, la necessità di interventi sui temi delle riforme istituzionali che vanno dalla prospettiva di limitate modifiche alla nostra Costituzione, alla riforma della vigente legge elettorale, a tutte le altre questioni destinate, in positivo o in negativo, a incidere sull’efficacia e la tenuta del nostro sistema democratico. Desidero ribadire in merito che la nostra posizione è e sarà del tutto coerente con le valutazioni in forza delle quali abbiamo condotto la battaglia referendaria culminata, nel giugno dell’anno scorso, con la bocciatura delle stravolgenti modifiche della nostra carta fondamentale proposte dal centro-destra: una vittoria memorabile nella quale l’ANPI si è distinta per fermezza di impegno globale della nostra intera struttura e di ogni singolo associato.
Questo delle riforme istituzionali è un tema che merita di essere affrontato a livello nazionale con la costituzione di una apposita commissione o gruppo di lavoro facente capo al Comitato di Presidenza e alla Segreteria nazionali o a singoli componenti di tali organismi; una commissione o gruppo di lavoro di cui deve essere chiamato a far parte un limitatissimo numero di componenti del Comitato Nazionale al fine di rendere più agile il suo funzionamento. A tale commissione o gruppo deve spettare peraltro soltanto un lavoro istruttorio del quale ovviamente va dato conto tempestivamente al massimo organo deliberante della nostra struttura, il Comitato Nazionale.
Un secondo tema prioritario sul quale deve dispiegarsi la nostra iniziativa a livello nazionale è quello della valorizzazione della memoria della Resistenza, nei termini concreti e nuovi che sono stati illustrati nel secondo punto di questa relazione. Anche qui sembra opportuno dar vita ad una apposita commissione o gruppo di lavoro facente capo al Comitato di Presidenza e alla Segreteria nazionali nei termini e con le modalità già precisate relativamente alla commissione precedentemente
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proposta per le riforme istituzionali. Questa commissione o gruppo dovrà estendere la propria attività istruttoria all’obbiettivo di realizzare nella scuola pubblica, agli opportuni livelli di istruzione e nel modo più efficace possibile, l’insegnamento della Costituzione e di tutto ciò che concerne il funzionamento dello stato democratico, la funzione dei singoli poteri e il rapporto fra di essi come fondamentale garanzia dell’intero sistema.
Dopo attenta riflessione e anche alla luce delle fitte consultazioni tenute con il Comitato di Presidenza e la Segreteria nazionali, ritengo che, quanto meno allo stato delle cose, sia opportuno non andare oltre la costituzione dei due organismi sopra menzionati. Si tratta di portare avanti una esperienza nuova per l’associazione, quella di articolare in commissioni di lavoro la propria Direzione Nazionale, ed occorre sperimentare sui temi più pregnanti questa nuova impostazione di attività. É dall’esperienza che possono nascere le scelte più appropriate e la verifica dell’esistenza o meno del rischio di frammentazione della direzione unitaria dell’ANPI che potrebbe derivare eventualmente da una più complessa articolazione.
Un’ultima riflessione e proposta intendo tuttavia presentare a questo Consiglio Nazionale: gli approfondimenti storiografici sulla straordinaria vicenda della Resistenza italiana hanno messo pienamente in luce, anche a livello di ricerca scientifica, il fondamentale ruolo delle donne nel corso dell’intera vicenda che ci accomuna prima, durante e dopo la Resistenza armata che senza l’apporto dell’altra metà del cielo o non sarebbe stata possibile o non avrebbe assunto le dimensioni e i caratteri che in concreto essa ha avuto.
Le nostre compagne hanno dato vita ormai da anni a iniziative tematiche sul ruolo delle donne durante la Resistenza, anche con il contributo di autorevoli storiche, alle quali dobbiamo in questi ultimi decenni, una nuova attenzione ed una nuova ricerca sulla "Resistenza taciuta".
Dobbiamo al Coordinamento femminile nazionale dell’ANPI un vivo ringraziamento per avere messo in evidenza il rilevante contributo delle donne nella Resistenza e nella Costituzione, che ha dato frutti positivi nella storia dell’Italia contemporanea e che oggi ci impegna a promuovere iniziative che ne allarghino la conoscenza e la valorizzazione.
Queste ultime considerazioni mi danno il destro per porre in evidenza che sempre più l’attività dell’ANPI, in particolare quella che si muove verso la valorizzazione dell’esperienza resistenziale, deve essere sviluppata in stretta collaborazione, sempre più profonda ed organica, con i 63 Istituti per la Storia della Resistenza diffusi in tutto il Paese, che dei temi che ci stanno particolarmente a cuore hanno fatto oggetto di un approfondimento scientifico e professionale al quale è indispensabile si riferiscano oggi tutte le associazioni che vogliono perpetuare significato e memoria di quella pagina decisiva della storia d’Italia.
Care compagne e compagni, desidero chiudere questa mia relazione ai quadri dell’Associazione con un augurio di buon lavoro, a cominciare da quello costruttivo che attende questo Consiglio Nazionale al quale spetta di tracciare le nuove linee del nostro impegno.
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Voglio chiudere con un saluto affettuoso agli anziani come me e ai tanti giovani che ci sono vicini e insieme ai quali vogliamo operare. Voglio chiudere con un invito sempre attuale.
Siamo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione. Il 25 aprile si dovrà riaffermare l’attualità dell’antifascismo consci che tuttora sono in atto attacchi insidiosi alle basi della natura stessa della Repubblica. Si dovranno celebrare i valori che hanno animato la Resistenza, ispirato la Costituzione e si riaffermerà la loro attualità.
Le iniziative istituzionali, le manifestazioni popolari dovranno ergersi a monito e richiamo di ogni cittadino, a contribuire e battere la campagna insidiosa e revisionista della falsificazione della storia tuttora in atto così come necessita rinchiudere ogni spazio e qualsiasi tentativo di colpire il regime democratico e stravolgere gli stessi princìpi costituzionali.
Cari compagni, il 25 aprile la Resistenza chiama gli italiani all’impegno per la libertà e la democrazia da difendere e testimoniare giorno per giorno.
"Ora e sempre Resistenza".

domenica 10 febbraio 2008

ATTO COSTITITUTIVO E REGOLAMENTO DEL COMITATO REGIONALE DELL'UMBRIA


A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO PROVINCIALE DI PERUGIA
COMITATO PROVINCIALE DI TERNI

ATTO COSTITITUTIVO E REGOLAMENTO DEL
COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA

Il Comitato Provinciale di Perugia e il Comitato Provinciale di Terni, in seduta comune il giorno giovedì 10 maggio 2007 alle ore 9,30, riuniti nella sala delle conferenze dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, piazza IV Novembre, n.23, Perugia, in ottemperanza all’articolo 9 dello statuto approvato dal XIV congresso nazionale, svoltosi a Chianciano nei giorni 24, 25 e 26 febbraio 2006, nella memoria delle formazioni partigiane umbre che combatterono organizzate in
brigata Gramsci nella provincia di Terni e nel territorio di Norcia
banda Melis nella montagna di Spoleto e nella Valnerina
brigata Garibaldi nei comuni di Trevi, Foligno,Valtopina, Nocera Umbra
banda Primo Ciabatti nella zona del lago Trasimeno
banda Gruppo Patrioti nel comune di Marsciano
banda Leoni nel territorio di Deruta, Fratta Todina, Bettona, Torgiano
banda Francesco Innamorati nel comune di Perugia
banda Morra nei comuni di Città di Castello, Monte S. Maria Tiberina, Citerna
brigata San Faustino nell’alta valle del Tevere e precisamente nei comuni di Pietralunga, Montone, Umbertine, Gubbio, Città di Castello e Apecchio,
costituiscono
IL COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA
deliberano
1.) Il Comitato Regionale dell’Umbria è formato da 14 componenti, rappresentanti pariteticamente ciascuna provincia in numero di 7, che restano in carica da congresso a congresso e che eleggono fra di essi il Presidente. Ogni surroga viene effettuata dal Comitato Provinciale di pertinenza.
2.) Il Comitato Regionale dell’Umbria ha il compito, come indicato nel citato articolo 9, di “stimolare e coordinare l’azione dei Comitati Provinciali” affinché vengano perseguiti gli scopi dell’Associazione, espressi nell’articolo 2 dello statuto. Su conferimento dei Comitati Provinciali presenta documenti al Consiglio Nazionale, cura i rapporti con le Istituzioni e favorisce la buona riuscita della festa del 25 aprile in tutti i Comuni della Regione.
In modo particolare deve provvedere a
rievocare e celebrare gli episodi della lotta partigiana regionale
censire e segnalare i luoghi ove vissero e combatterono i Partigiani
onorare e custodire le epigrafi, i cippi, i monumenti e i sacrari eretti alla Resistenza
3.) Il Comitato Regionale dell’Umbria, secondo lo statuto, si riunisce nel capoluogo della Regione presso l’ISUC, o in altro luogo onorevole scelto dal Presidente. Le riunioni si tengono almeno 2 volte all’anno e i lavori sono ordinati in verbali di seduta; le decisioni sono assunte in modo unitario; le spese di gestione sono a carico dei Comitati Provinciali. Il Presidente, per meglio definire gli argomenti trattati, ha facoltà di invitare alle riunioni altri componenti dei comitati provinciali, storici dell’ISUC di Perugia e dell’ICSIM di Terni, professori universitari, dirigenti politici, responsabili delle grandi organizzazioni di massa, esperti designati secondo le circostanze.
4.) Le prescrizioni descritte sono vincolanti nell’ambito delle attività annuali, tuttavia, per meglio rispondere agli obblighi dello Statuto e ai mandati congressuali, possono essere cambiate in ogni momento con deliberazioni dei Comitati Provinciali.
Il presente regolamento costitutivo è inoltrato, per l’approvazione, alla Direzione Nazionale e sottoscritto dai Presidenti dei Comitati Provinciali.
5.) Nell’occasione sono nominati i seguenti componenti:
a.) per il Comitato Provinciale di Perugia
BONFIGLI MARIO partigiano, consigliere nazionale
ALLOISIO MIRELLA partigiana, consigliere nazionale
BENIGNI FURIO antifascista, figlio di partigiano
ZOPPO UMBERTO antifascista
SIMONCELLI GIOVANNI antifascista
LORETI GIAN PAOLO antifascista
PICCINNI ANTONIO antifascista
b.) per il Comitato Provinciale di Terni
ZACAGLIONI GIORGIO antifascista, figlio di combattente della “Cremona”
PELLEGRINI FULVIO antifascista, consigliere nazionale
VALSENTI ALVARO partigiano
LIZZI CUSTODI ANNA antifascista
CAROCCI EMILIO antifascista
PICCIONI ALBERTO antifascista
FILIPPETTI VALENTINO antifascista
c.) è eletto Presidente BONFIGLI MARIO
Il Presidente del Comitato Provinciale di Perugia
Comandante dott. Mario Bonfigli M.A.V.M .................................................................................
Il Presidente del Comitato Provinciale di Terni
Dott. Giorgio Zacaglioni .................................................................................
A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO PROVINCIALE DI PERUGIA
COMITATO PROVINCIALE DI TERNI
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verbale della
ASSEMBLEA COSTITUTIVA del
COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA
Il Comitato Provinciale di Perugia (presenti: Bonfigli Mario presidente e consigliere nazionale, Alloisio Mirella consigliere nazionale, Vinti Italo, Montacci Paolo, Zoppo Umberto, Benigni Furio, Piccinni Antonio, Simoncelli Giovanni, Fioroni Ilario, Mazzocchi Cecilia, Seriffo Gardenia, Mordenti Damiano, Furlani Giacomo, Cerquetti Elisabetta, Alunni Valter e Biagini Paola) e rappresentanti del Comitato Provinciale di Terni (delegati: Pellegrini Fulvio vicepresidente e consigliere nazionale, Filippetti Valentino, Piccioni Alberto, Valsenti Alvaro, Lizzi Custodi Anna) si sono riuniti il 10 maggio 2007 dalle ore 9,30 alle ore 12,00 nella sala delle conferenze dell’Istituto della Storia Umbra Contemporanea di Perugia (I.S.U.C.) ed hanno deliberato la costituzione del Comitato Regionale ANPI dell’Umbria.
Apre l’assemblea il presidente Bonfigli, il quale, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, propone in modo ufficiale, commentando come fra noi si parli da molti mesi, di organizzare anche in Umbria, similmente alle altre regioni, un Comitato Regionale, applicando l’articolo 9 dello Statuto, affinché si possa migliorare e coordinare la nostra operatività.
Il tema è stato successivamente sviluppato dal consigliere provinciale Simoncelli. Inizia dicendo che, dopo l’apertura delle iscrizioni ai cittadini dichiaratamente antifascisti, c’è stata una adesione entusiasta alla nostra Associazione. Prima del congresso di Chianciano, i Comitati Provinciali erano asfittici, ora ci sono centinaia di iscrizioni che raggiungono a Perugia 200 unità e a Terni circa 300, per cui accade di vedere rivitalizzare sezioni storiche, quali quelle di Città di Castello e di Spello, e di aprirne di nuove a Perugia e a Bevagna. Evidenzia fra i nuovi iscritti la grande assenza della generazione dei quarantenni, poiché i richiedenti o sono anziani, cioè persone nate negli anni immediatamente precedenti o immediatamente successivi alla 2° guerra mondiale, le quali sentono ancora vivo lo spirito della Resistenza, oppure sono giovani ventenni e trentenni che hanno desiderio di conoscere e di riallacciare i ricordi e le emozioni dei nonni. Commenta, quindi, come si sia realizzata pienamente l’opera di rimozione dei valori dei padri costituenti perpetrata negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, che ha portato anche alla cancellazione dei partiti storici, allo smantellamento dello stato sociale, alla soppressione di molte prerogative del codice del lavoro. Chiude l’introduzione illustrando la relazione del presidente Tino Casali, approvata dal Consiglio Nazionale a Riccione il 18 marzo u.s., osservando che l’Umbria con le iniziative che svolge aderisce in pieno allo spirito e alle proposte indicatevi e che con la realizzazione del Comitato Regionale la applica in modo pregevole.
Successivamente prendono la parola i convenuti.
- Benigni Furio si dichiara concorde con tutto quanto è stato esposto e dà la propria disponibilità a tenere i contatti con i professori universitari costituzionalisti per quanto concerne le problematiche della difesa della Costituzione.
- Alloisio Mirella, dopo aver invitato a fare meno retorica nelle esposizioni, consiglia che la prima iniziativa del prossimo Comitato Regionale riguardi la Costituzione, che si lega al passato, ma che indiscutibilmente è rivolta al futuro.
- Piccinni Antonio informa che ha raccolto 23 nuove iscrizioni e chiede il permesso di aprire una sezione nella città di Perugia. Confida che l’Associazione sia mantenuta autonoma dai partiti e dalla attività politica attiva, affinché non si deteriorino, ma siano conservati autentici i valori che l’hanno formata. Rileva, poi, la necessità, ricordando le continue raccomandazioni del presidente Bonfigli, che i nuovi aspiranti debbano ben considerare i vincoli e gli obiettivi dell’ANPI.
- Alunni Valter ringrazia per l’apertura dell’Associazione concessa anche ai giovani, i quali, in questo momento storico, hanno molto bisogno della memoria, della guida e dell’esperienza dei partigiani.
- Furlani Giacomo, presentandosi come responsabile del ristorante “un punto macrobiotico” di Perugia, che è parte di un circuito di circa 100 circoli, informa che il loro presidente nazionale, nato nel 1944 in Albania, è figlio di una montenegrina e di un italiano dell’esercito regio unitosi ai partigiani slavi, il quale non dimentica mai nelle loro riunioni di ricordare il sacrificio dei partigiani, di elogiare la Resistenza e i suoi ideali e invita sempre i suoi associati a rispettare l’ANPI. Pertanto, mettendo a disposizione la sua struttura per simposi, convegni e conferenze, dichiara che lui e i suoi collaboratori, che si sono già tutti iscritti, si sentono onorati di stare con noi.
- Piccioni Alberto rende noto che a Terni si allestiscono molte iniziative con le scuole, dove l’approfondimento degli avvenimenti e la collaborazione degli insegnanti fanno riscoprire, a volte, fatti e figure della Guerra di Liberazione, dimenticati o mai citati nella storiografia ufficiale.
- Lizzi Custodi Anna conferma l’importanza di allacciare i rapporti con le scuole e invita a sottoscrivere molti abbonamenti a “Patria indipendente”, quale strumento fondamentale contro il revisionismo e di pubblicizzazione dell’antifascismo.
- Filippetti Valentino di Orvieto si alza e ringrazia i partigiani presenti per la loro azione resistenziale, dalla quale sono nati la Repubblica e lo stato di diritto che attualmente abbiamo la buona ventura di fruire. Poi valuta positivamente la formazione del Comitato Regionale e invita nuovamente ad essere oculati nell’accettazione dei nuovi associati, affinché l’ANPI conservi l’integrità e l’unità attuali e non corra pericoli di indebolimento e di scollamento.
- Pellegrini Fulvio fa notare che il Comitato Regionale, accanto ai comitati provinciali, è uno strumento ulteriore per fare accrescere la partecipazione e le iniziative utili alla valorizzazione dei ricordi. Precisa che il Comitato di Terni, per mostrare la presenza sul territorio e la vitalità dell’Associazione, moltiplica le presenze, non solo verso le scuole, ma anche apponendo con cerimonia le corone nei luoghi della lotta partigiana e sui monumenti commemorativi che sono sparsi nella montagna del ternano e del reatino, ove combattè la Brigata Gramsci.
Al termine degli interventi, Simoncelli legge il regolamento del Comitato Regionale, già distribuito per la conoscenza ai due comitati con un mese di anticipo. Poiché non sono sollevate obiezioni, in modo collettivo sono proposti e inseriti i nomi dei componenti e quindi il presidente di Perugia, Bonfigli Mario, e il vicepresidente di Terni, Pellegrini Fulvio, firmano il documento costitutivo, che è allegato al presente verbale e che ne è parte integrante.
il verbalizzante
Simoncelli Giovanni
A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO PROVINCIALE DI PERUGIA
Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA - Tel. 0755729472 – cell. 3391312122
Al Signor Presidente ANPI
Dott. Tino Casali
Comitato Nazionale
Via degli Scipioni, 271
00192 R O M A
Perugia, 20 maggio 2007
Con la presente viene comunicata la nostra volontà di voler istituire il Comitato Regionale dell’Umbria e all’uopo vengono allegati l’atto - regolamento costitutivo e il verbale dell’assemblea, affinché vengano visionati e accettati dal Comitato Nazionale, secondo quanto disposto dall’articolo 9 dello Statuto.
Vogliate accettare i più cordiali saluti
Il Presidente
dott. Mario Bonfigli
A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA
Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA - tel. 0755729472 – cell. 3391312122
Via Manassei, 2 - 05100 Terni – tel. o74432113 - .cell.3333536044
Riunione del 30/11/2007
Il giorno venerdì 30 novembre 2007, presso la sede dell’Istituto della Storia dell’Umbria Contemporanea (ISUC), piazza IV Novembre, 2, si è tenuta la riunione del Comitato Regionale, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, presieduta dal comandante Bonfigli Mario.
Erano presenti Alloisio Mirella, Loreti Gian Paolo, Zoppo Umberto, Simoncelli Giovanni, Piccinni Antonio, Benigni Furio, Pellegrini Fulvio, Valsenti Alvaro, Carocci Emilio, Filippetti Valentino, Piccioni Alberto, quali componenti di diritto e, come invitati del Comitato Provinciale di Perugia, Montacci Paolino e Corinti Giulia. La discussione si è svolta sulla scorta delle proposte avanzate dal Comitato di Perugia e il Presidente ha iniziato
consigliando di contattare tutti i sindaci dell’Umbria, perché dai ricordi e dai documenti depositati negli archivi siano riscoperti e portati alla conoscenza pubblica tutti i fatti della Resistenza, gli eroismi, gli eccidi e le deportazioni, infatti, ha osservato che non tutti gli avvenimenti resistenziali sono ancora emersi. Ha commentato che ogni evento dovrebbe essere epigrafato in luogo pubblico e che le lapidi, affinché la memoria trasmessa sia più densa e più immediata, siano scritte in italiano e in tedesco. Intorno alle ricerche sarebbe importante raccogliere e interessare le scolaresche del luogo, per accrescere il loro dovere civico, per istruzione e per conoscenza dei sacrifici e dell’alto tributo morale dei loro nonni.
L’argomento viene continuato da Simoncelli, che avanza le proposte
di istituire la festa regionale del Partigiano, andando ad onorare il monumento regionale di Pietralunga, la prima domenica di maggio, nella quale, tradizionalmente si sono ritrovati e continuano a riunirsi i Partigiani e i cittadini di quel Comune per ricordare il libero territorio di Pietralunga;
di organizzare una gita commemorativa annuale in uno dei luoghi ove accaddero i fatti resistenziali umbri;
di dotarsi, allo stesso modo della direzione nazionale, di un medagliere regionale, che ricordi tutti i decorati umbri, da portare nelle feste nazionali e nelle ricorrenze celebrative locali, perché il medagliere nobiliterà le cerimonie e ricorderà visibilmente tutti i nostri eroi;
di allestire, secondo il progetto dei compagni Maria Teresa Petrigliano e Davide Morozzi un museo della Resistenza umbra, nel quale dovrebbero convergere le collaborazioni della facoltà di lettere della Università Statale di Perugia, dipartimento “Uomo & territorio”, dell’ ISUC e delle Istituzioni.
Prende la parola Alvaro Valsenti, che si preoccupa del massiccio ritorno dei fascisti in Umbria, specie nella zona dell’orvietano, dove l’organizzazione Forza Nuova è riuscita a portare un consigliere nel comune di Parrano.
Ci informa che il Comitato Provinciale di Terni con continuità entra nelle scuole per parlare della Guerra di Liberazione, che cerca di commemorare ogni anno cronologicamente i fatti della Resistenza, che da alcuni anni ha introdotto l’abitudine di organizzare un viaggio nei campi di concentramento nazisti e a San Giovanni Valdarno in ricordo della “Divisione Cremona”,
poi suggerisce che sarebbe opportuno recuperare la pubblicazione, che è stata fatta alcuni anni or sono, dell’elenco di tutte le lapidi e di tutti i cippi che sono stati posti nel territorio ternano sulla Guerra di Liberazione.
Fulvio Pellegrini conferma che il Comitato Regionale deve essere in grado di recepire lo spirito dei giovani con strumenti innovativi e con mentalità vigile, ma ammonisce che per la vitalità della nostra Associazione
è ugualmente importante mantenere e aumentare le cerimonie pubbliche, perché con queste si ricorda la storia d’Italia, e i nostri valori, come utilizzare i consueti strumenti di aggregazione, quali i pranzi sociali, le gite e i dibattiti;
raccomanda che alle nostre manifestazioni siano sempre invitati i rappresentanti degli Enti Locali, affinché all’ANPI sia data importanza istituzionale costante, e sia riconosciuto che la Costituzione e l’ordinamento democratico conseguono dai Partigiani. Infatti il messaggio della Resistenza è stato un messaggio positivo, di vita, di speranza, di partecipazione popolare alla gestione della Stato.
Antonio Piccinni invita a elaborare nuovi strumenti di intervento che mirino a costruire un’azione culturale forte, programmata e continua. perché le lapidi non restino solo arredo urbano, ma siano effettivamente portatrici dei valori che vogliono rappresentare Quindi suggerisce
di fare conoscere ai ragazzi delle scuole e alla popolazione, sfruttando anche l’associazionismo, il fascismo con documenti visivi, con testi, con ricordi diretti, e quindi discuterne perché e come si sia manifestato, quali metodi abbia esplicato, quali leggi abbia emanato, quale nazione abbia costruito;
di presentarci nelle scuole non solo per il 25 aprile, ma ogni mese e di far fare agli studenti, con un questionario, con un diario o con un blog, esercizi sulla democrazia, utilizzando i quotidiani, le leggi, la Costituzione, la descrizione degli avvenimenti storici, tali da sviluppare il loro senso critico sulla società, sulla politica, sui partiti e sui fascismi moderni.
Prende la parola anche Gian Paolo Loreti, che invita
a non essere “segreti e carbonari”, ma ad informare sempre, attraverso la stampa, delle nostre riunioni e delle nostre attività e propone che il neo Comitato Regionale chieda un incontro con i presidenti del Consiglio e della Giunta Regionale.
Tutte le proposte vengono accettate senza riserva e vengono indicate le linee di lavoro:
incaricando Simoncelli di seguire l’iniziativa del museo della Resistenza Umbra; di chiedere l’appuntamento con i politici dei vertici regionali, di scrivere una lettera a tutti i sindaci dell’Umbria che vigilino contro il ritorno dei fascisti e di prendere contatti con l’ISUC che ci offra una mappa e una guida dei luoghi della Resistenza in Umbria e per conoscere l’elenco delle decorazioni concesse agli umbri;
istituendo una commissione, composta dai ternani Pellegrini Fulvio e Staffini Claudio e dai perugini Piccinni Antonio e Simoncelli Giovanni, che prepari un calendario per scegliere le manifestazioni regionali e che realizzi la proposta di costruire i commentari della democrazia per le scuole e gli incontri con la popolazione.
Il verbalizzante Simoncelli Giovanni Il presidente Bonfigli Mario

sabato 9 febbraio 2008

Cordoglio per la morte del nostro Presidente Partigiano Boldrini


A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA
Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA - tel. 0755729472 – cell. 3391312122
Via Manassei, 2 - 05100 Terni – tel. o74432113 - .cell.3333536044

Il presidente regionale, i partigiani e gli iscritti all’ANPI esprimono vivo cordoglio per la morte del loro Presidente fin dal dopoguerra dell’Associazione, avvocato ARRIGO BOLDRINI, - classe 1915, comandante partigiano detto BULOW, Medaglia d’Oro al Valor militare, parlamentare della Repubblica,- che ha sempre onorato la Patria e si è sempre battuto in difesa dei valori della Resistenza, della Pace e della Costituzione antifascista.
Perugia, 22 gennaio 2008
Il presidente
dott. Mario Bonfigli

venerdì 8 febbraio 2008

ANPI Umbria appello alle Istituzioni


A.N.P.I.
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COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA
Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA - tel. 0755729472 – cell. 3391312122
Via Manassei, 2 - 05100 Terni – tel. o74432113 - .cell.3333536044
Al Presidente del Consiglio Regionale

Al Presidente della Giunta Regionale
Al Presidente della Provincia di Perugia
Al Presidente della Provincia di Terni
Al Presidente dell’ANCI Regionale
A tutti i Sindaci dell’Umbria

Il Comitato Regionale ANPI dell’Umbria, Presidente il comandante partigiano dott. Mario Bonfigli, m.a.v.m., ribadendo i valori civili di uguaglianza, libertà, laicità, democrazia, partecipazione, emancipazione che hanno guidato la Resistenza e la Guerra di Liberazione, in onore e in ricordo dei partigiani combattenti, caduti, deportati, torturati, fucilati e impiccati
denuncia
la presenza crescente nella nostra Regione antifascista, della organizzazione politica Forza Nuova, che si ispira alle azioni del fascismo e del nazismo, che richiama i disvalori della violenza e della dittatura, che usa parole d’ordine xenofobe e razziste,
fa appello alle Istituzioni
affinché controllino, con le Forze dell’Ordine, che vengano rispettate e fatte rispettare le leggi che condannano il fascismo, la sua ricostituzione e la sua apologia sotto qualsiasi forma, quali la legge Scelba, la legge Mancino e le disposizioni finali della Carta Costituzionale
affinché promuovano una più approfondita conoscenza, specie fra gli studenti, dei fatti che hanno portato alla nascita della Repubblica e ai principi fondanti della Costituzione, che sono alla base del nostro consesso sociale.
Con i più cordiali saluti
Perugia, 10 gennaio 2008
Il Presidente
dott. Mario Bonfigli
Ora e sempre Resistenza!

giovedì 7 febbraio 2008

Solidarietà contro le minacce al Sindaco di Terni


A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO PROVINCIALE DI PERUGIA
Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA / Tel. 0755729472 - cell. 3391312122

Solidarietà contro le minacce al Sindaco di Terni
Il Comitato Provinciale ANPI di Perugia
manifesta la più completa solidarietà al Sindaco di Terni Paolo Raffaelli e alla sua politica in favore della città e delle persone più emarginate socialmente,
condanna la vergognosa e mafiosa intenzione di recapitargli per posta tre pallottole come minaccia alla incolumità della persona,
esprime sdegno per il gesto che viene da una palese ideologia fascista, violenta ed intimidatoria, che purtroppo in questi tempi permea l’Italia di xenofobia, razzismo, intolleranza, revisionismo e negazionismo,
auspica che la vita politica della civilissima Comunità Ternana continui ancora nella difesa degli ideali della Resistenza e dei valori costituzionali dell’uguaglianza, della democrazia, del laicismo e della solidarietà.
Perugia, 15 maggio 2007
Il Presidente del Comitato Provinciale di Perugia
dott. Mario Bonfigli M.A.V.M

mercoledì 6 febbraio 2008

Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri


A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224

COMITATO REGIONALE DELL’UMBRIA
COMITATO PROVINCIALE DI PERUGIA
COMITATO PROVINCIALE DI TERNI

Via Eugubina, 66 - 06125 PERUGIA - Tel. 0755729472 – cell. 3391312122
Perugia, 14 giugno 2007

All’ANFIM
Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri
Caduti per la libertà della Patria
Via dei Montecatini, 8 – fax 066795629
00168 R O M A

L’ANPI regionale dell’Umbria (Comitati provinciali di Perugia e di Terni) manifesta la propria esecrazione al permesso giornaliero concesso dal Tribunale Militare di sorveglianza al criminale di guerra, responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, il capitano della Gestapo Erich Priebke, già condannato all’ergastolo.
Rappresenta unitamente la propria commozione per il sacrificio delle vittime e forte solidarietà ai loro parenti, che devono sopportare un ulteriore oltraggio.
Con stupore prende atto della sentenza, che non considera giustificata in ragione della tarda età del condannato, poiché, a motivo di questa, la pena carceraria era già stata tramutata in arresti domiciliari. La stessa causa produce due effetti?
Esprime sgomento perché la decisione si allinea nel solco del revisionismo, in quanto la strage è ancora presente nel ricordo di tutti e l’imputato non ha mai dimostrato pentimento, né abiura al nazifascismo.
L’ANPI Umbria fa appello affinché la vigilanza sia sempre alta sui diritti e sulle libertà personali, sulla democrazia e sull’uguaglianza, nella memoria di tutti quegli Italiani che hanno sacrificato la loro vita nella Guerra di Liberazione e nella gloriosa Resistenza.
Il Presidente
dott. Mario Bonfigli
Ora e sempre, Resistenza

martedì 5 febbraio 2008

SULLA COSTITUZIONE


A.N.P.I.
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Ente Morale D.L. 5 aprile 1945 n. 224
COMITATO NAZIONALE

ORDINE DEL GIORNO
SULLA COSTITUZIONE

Approvato nella riunione tenuta il 21 e 22 ottobre 2006 a Sesto San Giovanni
Proponenti: Raimondo Ricci, Tino Casali, Luciano Guerzoni, Massimo Rendina, LinoMichelini, Gianfranco Maris, Gino Cattaneo, Enrico Gualandi, Carla Nespolo.
Il Comitato Nazionale dell’ANPI, nella sua riunione del 21 e 22 ottobre 2006, ha ribadito la sua positiva valutazione del contributo dato dall’Associazione alla battaglia referendaria del 25 e 26 giugno 2006, per conseguire l’abrogazione delle modifiche alla Costituzione proposte dalla destra e destinate a stravolgere profondamente la Carta fondamentale delle regole democratiche della nostra Repubblica.
La vittoria del NO è andato oltre ogni previsione, impegnando nel voto la maggioranza degli elettori aventi diritto fino ad una percentuale prossima al 59%.
I NO hanno vinto con la percentuale del 61,7%
a fronte di una percentuale dei SI del 38,3%.
Alla luce dell’importanza della partita in gioco, l’ANPI ritiene opportuno continuare la battaglia, considerate le velleità di alcune componenti politiche del nostro Paese, sul terreno della conoscenza (specie da parte dei giovani), della nostra Costituzione, della difesa della Costituzione stessa e della sua attuazione.
Ciò può essere ottenuto mantenendo in vita i comitati sorti in tutta Italia per salvare la Costituzione, impegnandoli sui nuovi obiettivi.
Il Comitato Nazionale dell’ANPI impegna quindi l’Associazione a sostenere questa linea nei comitati “Salviamo la Costituzione”, comitati che d’altro canto hanno già in buona parte deliberato nel senso di cui sopra.
Ora e sempre Resistenza!